Il tema delle celebrazioni per il 25 aprile con la richiesta di “sobrietà” da parte del Governo ha generato la reazione anche di Beppe Sala.
Monta la polemica in vista del 25 aprile 2025 e le celebrazioni per la festa della Liberazione. A seguito della morte di Papa Francesco e la decisione del Governo di stabilire cinque giorni di lutto nazionale è stato espressamente richiesto che i festeggiamenti per la giornata di venerdì siano “sobri“. Una particolare sottolineatura che ha mosso più di qualche dubbio. L’ultimo a parlare in merito è stato il sindaco di Milano, Beppe Sala.

25 aprile 2025: la richiesta di “sobrietà” per le celebrazioni
I cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco includono anche il 25 apirle, giorno in cui si festeggia la Liberazione dal nazifascismo e di solito si tengono centinaia di manifestazioni in tutta Italia. In questo senso, da parte del Governo, è arrivata una esplicita di richiesta di “sobrietà” nei festeggiamenti e nelle celebrazioni. Una precisazione che ha mosso qualche polemica e che sta portando in queste ore diversi esponenti politici e non dire la loro. Tra i vari personaggi che si sono mostrati contrariati da tali richieste c’è stato il segretario della CIGL Landini ma anche il sindaco di Milano, Sala.
Il commento di Beppe Sala
“Cosa vuol dire ‘sobrietà’ bisognerebbe chiederlo al governo”, ha detto Sala a margine della messa in Duomo in suffragio del Papa, morto lunedì a 88 anni. E ancora: “Non so cosa intenda il governo con ‘sobrio’. Bisognerà fare una manifestazione ovviamente con il senso che ha il 25 aprile”.
Successivamente, il sindaco di Milano ha confermato che l’evento si farà, con l’intento di “ricordare quello che è successo 80 anni fa” e sperando che “sia tutto più tranquillo“. In questo senso, le parole del primo cittadino hanno fatto riferimento a quanto accaduto un anno fa, quando un membro della Brigata ebraica fu accoltellato in piazza Duomo.